Il valore del cammino
E' un atto di saggezza e di generosità verso te stessa/o: chiediti dove stai andando e ricordati la tua meta, lungo il tuo cammino. Magari anche rovistando tra riflessioni e parole di un pensatore o di un poeta.
E' qualcosa che ti devi.
È davvero strano. In una camminata in montagna abbiamo sempre bene in mente la nostra meta e la perseguiamo con attenzione.
Nella nostra vita no.
Sembriamo, a volte, prede distratte di esche luccicanti e vuote, girovaghi svogliati in una città dalla quale non ci aspettiamo nulla o non sappiamo cosa prenderci.
Come scrive Kavafis in una poesia bellissima, Itaca, il senso, il valore del tuo cammino sta nel cammino stesso. E nel modo di percorrerlo.
Nel cogliere a piene mani tutto quello che ogni passo e ogni luogo ti offrono.
Nell’allargare la mente toccando con mano quante più esperienze e conoscenze possibili.
Nel provare a fare delle sfide l’ordito della tua evoluzione, nell’impegnarti a crescere in sensibilità, forza e determinazione.
Nel godere del piacere materiale, nel ricercare e trovare appagamento spirituale, nel farti segnare dalla bellezza.
Per un viaggio così, servono un cuore elevato e uno sguardo fermo sulla meta.
È qualcosa che voglio prima di tutto ricordare a me stessa aprendo gli occhi ogni mattina.
È un augurio che mi faccio, nel giorno del mio compleanno, e che faccio a te che mi leggi.
Il cammino è la meta
Itaca
Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i Lestrìgoni e i Ciclopi
o Poseidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto, e squisita
è l'emozione che ti tocca il cuore
e il corpo. Né Lestrìgoni o Ciclopi
né Posidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.
Fa voti che ti sia lunga la via.
E siano tanti i mattini d'estate
che ti vedano entrare (e con che gioia
allegra!) in porti sconosciuti prima.
Fa scalo negli empori dei Fenici
per acquistare bella mercanzia,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
voluttuosi aromi d'ogni sorta,
quanti più puoi voluttuosi aromi.
Rècati in molte città dell'Egitto,
a imparare e imparare dai sapienti.
Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna quell'approdo.
Ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio
tu finalmente attracchi all'isoletta,
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.
Itaca t'ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi più in via.
Nulla ha da darti più.
E se la trovi povera, Itaca non t'ha illuso.
Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito che vuol dire un'Itaca.
K.P. Kavafis (traduzione F. M. Pontani)