Questa sezione è dedicata a riflessioni e pratiche provenienti da fonti diverse, tra le quali, in particolare, gli insegnamenti del maestro buddhista Thich Nhat Hanh, ma anche da altri apporti, come per esempio la psicologia positiva.

“Semi di felicità” avrebbe potuto essere il titolo della sezione yoga o anche del counseling.
I semi di felicità, in realtà, si trovano dappertutto: nella pace di una pratica yoga o nel rilassamento profondo del corpo, nell'aprirci al momento presente, nel silenzio della mente che tutto accoglie, o in un insight durante una seduta di counseling. Nell'amicizia, in ogni incontro umano autentico, nell'amore, in una giornata di sole, nelle piccole cose.
Il vento della vita li porta ovunque: i semi della felicità sono sempre disponibili quando sappiamo coglierli e quando permettiamo loro di germogliare e rafforzarsi.

La felicità non è liberarci dalla depressione, dall'ansia o dalla rabbia. Nel migliore dei casi, raggiungere questa condizione è pervenire a uno stato neutro, vuoto, direi. Le competenze per la felicità sono per certi versi collegate alle capacità di alleviare la sofferenza, possono esserne la prosecuzione, ma non sono le stesse.

La felicità si può apprendere.
Qui vorrei scrivere delle diverse forme di felicità e di come coltivarle e nutrirle.
La felicità è fatta di tanti ingredienti: consapevolezza, gratitudine, gentilezza, perdono, ottimismo, progettualità, mettere a frutto le nostre capacità e virtù, sviluppare nuove potenzialità. Aprirci al piacere di vivere, gustando le piccole cose e imparando ad estenderne il piacere nel tempo, ma anche assorbirci intensamente in un compito, impegnarci per uno scopo, avere delle passioni, dare un significato al nostro essere qui, in questa esistenza, metterci al servizio di qualcosa di più grande di noi.
Queste sono caratteristiche di una buona vita.

Il Buddha disse “ non c'è via per la felicità, la felicità è la via”.
Perché la felicità, per essere vissuta, va praticata, e praticandola, scopri che è sempre stata qui.