La creatività non è solo prerogativa degli artisti, né è qualcosa che si esprime soltanto nelle opere d’arte: è una delle life skills più importanti, una qualità che può rendere più ricco e appagante il nostro quotidiano. Per quanto sia tipica di una determinata struttura di personalità, la creatività può essere sviluppata da chiunque.
Come un pittore crea un quadro a partire da una serie di colori di base o un musicista estrae melodie da uno strumento, così è possibile creare nuovi disegni, forme e melodie nella propria vita, portando elementi di novità nei propri pensieri e nelle proprie azioni.
Creatività è...
Integrare dati noti con informazioni nuove, generare associazioni mentali inconsuete, rispondere agli stimoli quotidiani con una mente fresca, rompere le abitudini, creare risposte e soluzioni originali ai problemi di ogni giorno.
Creatività è anche lo sforzo di prendere in mano la propria esistenza, di farsene artefici, d’influenzare quanto avviene intorno a sé, di plasmare eventi ed esperienze rispettando la propria natura, i propri bisogni e aspirazioni e quelli degli altri. Perché il nostro destino è governato, sì, dalle stelle, ma anche e soprattutto da ciascuno di noi. Essere e sentirci artefici dellle nostre giornate incide sul nostro modo di percepire noi stessi e la realtà esterna, di agire, di progettare la vita a breve e a lungo termine.
La creatività è parente della capacità di rimodulare i propri schemi mentali, di allargare la propria mappa mentale, dandosi conseguentemente nuove possibilità.
Richiede che ci si spinga oltre i condizionamenti, i pregiudizi e l’abitudine e che ci si spogli almeno in parte dalla rigidità e dalla paura che si oppongono al processo dinamico dell’esistenza.
La creatività è parente di una curiosità vivace, dell’autonomia di pensiero e della propensione a mettersi in gioco. È parente della capacità di adottare atteggiamenti nuovi e visioni più possibiliste rispetto alle situazioni.
Parafrasando Lao Tze,
possiamo guardare ai cambiamenti e alle sfide con gli occhi del bruco che vede nella propria metamorfosi la fine di tutto o adottare visioni più aperte e lungimiranti, scorgendovi la farfalla multicolore che nascerà.
Secondo lo psicologo C. Rogers,
la creatività è la piena espressione della tendenza all’autorealizzazione, quella spinta naturale che stimola ogni essere vivente (e non solo gli esseri umani) ad esprimere compiutamente le proprie attitudini e potenzialità. In accordo con questa visione, essere creativi assume un significato tanto semplice quanto impegnativo: diventare ciò che si è capaci di diventare, così come sotto le mani dell’artista, i colori o le note divengono ciò che potenzialmente possono divenire: espressione, novità, armonia, emozione, bellezza.
Volente o nolente, consapevole o no,
ciascuno di noi crea costantemente il suo modo di essere e crea senza sosta il suo destino: i nostri pensieri e le nostre convinzioni profonde – sul mondo e soprattutto su noi stessi – rappresentano energie che tendono a materializzarsi in comportamenti e scelte (in buona parte inconsapevoli) che a loro volta determinano il tipo di situazioni e di vissuti che riteniamo congruenti con la nostra realtà. Per esempio troviamo o non troviamo amore, otteniamo successo oppure no, sulla base di ciò che (sempre più o meno inconsciamente) siamo convinti di meritarci o di non meritarci.
Il pensiero è un’energia creatrice potente, che tende a materializzarsi e ad attrarre realtà corrispondenti. Allora convinzioni potenzianti e pensieri chiari, articolati e positivi, insieme a un sentimento di fiducia e magari anche all’entusiasmo, assumono tutto il loro valore nell’espressione di una creatività ‘buona’, che diventa life skill. Queste convinzioni e questi pensieri diventano fondamentali per creare il destino che vorremmo.
Il mahatma Gandhi nell’esortare a coltivare convinzioni e credenze positive, mise in evidenza come le convinzioni che abbiamo su noi stessi, sugli altri e sull’esistenza creino il nostro modo di essere e la nostra stessa vita, a tutti i livelli.
Questa, la visione illuminata di Gandhi:
“Le tue convinzioni diventano i tuoi pensieri,
i tuoi pensieri diventano le tue parole,
le tue parole diventano le tue azioni,
le tue azioni diventano le tue abitudini,
le tue abitudini diventano i tuoi valori,
i tuoi valori diventano il tuo destino”.
Convinzioni in primis, e poi anche pensieri, parole, azioni, abitudini e valori sono la materia prima che ciascuno di noi è chiamato a modellare, secondo il suo estro e la sua natura, per fare delle proprie esperienze quotidiane e più in generale della sua vita le proprie creazioni. Creazioni intenzionali, volute, grandi o piccole che siano.
Creatività: da dove s'incomincia
S’incomincia dalle piccole cose, facendo qualcosa di inusuale, liberandosi dalla meccanicità delle proprie reazioni, modificando la propria prospettiva rispetto a una difficoltà, rimettendo in discussione una convinzione limitante - come per esempio “non sono capace” - e provando a fare ciò che non si era ancora mai fatto.
S'incomincia coltivando l’apertura ad apprendere cose nuove, o arricchendo il quotidiano con un nuovo interesse, un hobby, un’attività salutare e piacevole, o migliorando una qualità che ci si riconosce, come per esempio la capacità d’ascolto o la franchezza, o sviluppandone una nuova. Bastano piccole cose per dare più colore alle nostre giornate e per renderle migliori. E la nostra vita altro non è se non la somma di ogni nostra giornata, ora o minuto.
Tutti gli artisti si allenano ed evolvono nel fare arte nell’ambito che è loro proprio. Ognuno di noi, se lo vuole, può farlo nel suo quotidiano.
Ma bisogna passare dalla teoria alla pratica nell'unico modo possibile: cominciare ora. Con un atteggiamento positivo espresso nel bel detto inglese che il mio maestro amava ripetere: “Don’t try to succeed. Succeed in trying!” “Non tentare di avere successo. Abbi successo nel tentare!”