Uno spazio per comprendere e vivere il perdono inteso come valore universale e laico, aldilà di ogni religione o morale.
Qui puoi scoprire che il perdono non è dimenticare o giustificare quello che ti è stato fatto, è soltanto liberarti dalla sofferenza di quello che è successo.
Puoi renderti conto che il perdono non c'entra col buonismo, con la passività o con la debolezza e che non significa né subire, né fare finta che ciò che ti è accaduto non ti faccia male, né reprimere quello che senti.
Perché? Perché per perdonare non puoi che essere nella verità. E nel coraggio.
Puoi entrare in questo spazio col cuore raggelato oppure infranto, con la mente in subbuglio, con la giacca strappata e con le scarpe sporche, con rabbia, odio, rancore, frustrazione o desiderio di vendetta.
Puoi entrarci esattamente così come sei e come ti senti ora.
Non troverai alcun giudizio, né dogmi, né precetti morali che ti indicano quello che dovresti fare.
Potrai decidere, se lo vorrai, se guarire e sentirti libero e in pace o se avere ragione.
Potrai scoprire che puoi perdonarti per essere rimasto avvinghiato al giudizio, al risentimento o alla lamentela che ti hanno solo intossicato. Potrai scegliere se perdonarti per l'espiazione delle colpe che ti sei attribuito e che non servono a nessuno.
Potrai udire l'eco vuota della resistenza e della chiusura e chiederti perché e per quanto tempo ancora.
E imparerai che quello che accogli passa, mentre le cose alle quali resisti s'incancreniscono dentro di te.
Questo è uno spazio per imparare a per-donare cioè a donare, a lasciare andare. Almeno un pezzetto. O anche tutto.
Per imparare a contattare e a conoscere quelle parti in te che ancora non sanno abbandonarsi al fluire della vita così com'è.
Perché perdonare? Cambierei la domanda in: “per chi perdonare”? È semplice: innanzitutto per te. Il perdono è un dono che ti fai.
Il perdono è un cammino di libertà che scioglie l'energia emotiva imbrigliata nel risentimento, nell'odio e nella rabbia e fa spazio per emozioni ed energie positive, fresche e salutari. Per la leggerezza, la pace, la creatività. E perché no? Per la gratitudine.
Strumenti: ascolto attivo e varie metodologie provenienti da tradizioni e approcci diversi, tra cui i protocolli di Daniel Lumera