Sull’onda delle trasformazioni sociali e culturali che stiamo attraversando, l'utilità del counseling diventa pian piano più evidente. Lentamente, l'interesse per il counseling cresce. E c'è da augurarsi che anche in Italia il termine "counseling" possa entrare sempre più nel lessico corrente, come già accade in altri paesi, ad esempio nel mondo anglosassone e in particolare in America,
Con questo blog vorrei contribuire a diffondere una cultura del counseling che ritengo importante per i nostri tempi.
Anni fa, prima che a mia volta scegliessi di diventare counselor, ho sperimentato l'utilità del counseling sulla mia pelle, E' stato attraverso un percorso di counseling che ho potuto risollevarmi in un momento difficilissimo della mia vita, trovando impulso e strumenti per crescere. In seguito ho avuto la fortuna e l'onore di dare a mia volta un aiuto ai miei clienti, accogliendoli, ascoltandoli e stimolandoli a fare passi avanti nel loro cammino di vita.
L'utilità del counseling oggi
Sentiamo tutti il clima pesante e persistente dell’incertezza e il senso di disorientamento che ci spingono a trovare e a ritrovare ancora e sempre la direzione.
Sentiamo tutti la pressione di un mondo socio-economico che cambia sempre più velocemente e che ci obbliga a sviluppare capacità sempre maggiori di adattamento, di rimessa in discussione e di rinnovamento.
Incontriamo tutti, prima o poi, le difficoltà generate da relazioni sempre più labili e complicate - un po’ in ogni ambito, da quello lavorativo a quello affettivo - che ci sfidano a migliorarci e a diventare sempre più competenti in ambito comunicativo e sociale.
Tutto questo porterà sempre più le persone a ricercare la momentanea vicinanza di qualcuno che le aiuti a crescere nella consapevolezza, a gestire lo stress, a sviluppare un pensiero contemporaneamente critico e creativo, a prendere decisioni, ad affrontare conflitti, a diventare più competenti nelle relazioni, a comunicare efficacemente, a sviluppare la loro intelligenza emotiva.
Qualcuno che non insinui in chi cerca un aiuto la sensazione (seppure involontariamente) di essere in qualche modo “malato” soltanto perché cerca un sostegno nell’affrontare la vita e una mano per crescere.
Qualcuno che non medicalizzi la normalità.
Qualcuno che non instauri una relazione di tipo medico – paziente, ma che semplicemente si ponga nei confronti dell’altro come un essere umano si rivolge a un altro essere umano, con l’accoglienza di un amico e la competenza di un professionista.
Qualcuno che non curi, che non aggiusti niente, non ripari e non corregga nessuno, ma che sappia ascoltare con empatia e rispetto e sappia trasmettere la forza vitale della fiducia in sé col semplice atto di credere nelle persone e nelle loro risorse. Anche in questo sta l'utilità del counseling.
Il counseling dà la spinta, sblocca, rimette in carreggiata. È un catalizzatore che stimola lo sviluppo dei potenziali delle persone e ne favorisce l’espressione. In quanto tale, è un intervento limitato nel tempo. E l'utilità del counseling sta anche in questo: nel portare dei risultati in tempi relativamente brevi.
Un percorso di counseling può essere paragonato all'azione dell' acqua che, versata su uno o più semi in attesa di germogliare, li attiva, li nutre, li fa crescere.
Le persone scelgono di fare un percorso di counseling per “innaffiare” i loro semi di consapevolezza, chiarezza, forza, volontà, responsabilità, fiducia, discernimento, amore di sé, autonomia, decisionalità. Un percorso di counseling dà un impulso, senza forzare nulla, perché ogni seme “sa” da sé come germogliare e diventare foglia, pianta, fiore, frutto.